
Molto prima che lo specchio fosse inventato si pensava che tutte le superfici lucide eche riflettevano l'immagine fossere dotatate di virtù magiche. Nella preistoria l'uomo che guardava la propria immagine che l'acqua rifletteva in riva ad un lago o di uno stagno pensava, allora la sfortuna non era di moda, che si trattasse di un altro sé. Percio' ogni danno procurato all'immagine riflessa era un potenziale pericolo per la propria persona. Questa credenza venne incrementata l'invenzioni degli specchi, che come l'acqua se fossero danneggiati rimandavano un'immagine distorta e spezzata. Da qui il pensiero andava a misteriore conseguenze negative.
Coloro che decisero che la durata dei guai fosse 7 anni ( di sfortuna) furono gli antichi Romani che credendo che la vita si si rinnovava ogni 7 anni conclusero che sarebbero stati necessari 7 anni affinchè tutto tornasse come prima.
Coloro che decisero che la durata dei guai fosse 7 anni ( di sfortuna) furono gli antichi Romani che credendo che la vita si si rinnovava ogni 7 anni conclusero che sarebbero stati necessari 7 anni affinchè tutto tornasse come prima.
Nacque cosi' il detto che chi rompe uno specchio dovrà passare 7 anni di sfortuna.