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domenica 24 gennaio 2010

C'è vita dopo la morte? medicina e teologia

C'è vita dopo la morte? I teologi possono discutere su tutto quello che vogliono, ma l'oncologo Dr. Jeffrey Long sostiene che se si guardano i dati scientifici, la risposta è inequivocabilmente sì. Attingendo a un decennio di ricerca su esperienze pre-morte - il lavoro comprende la catalogazione delle storie di circa 1.600 persone che sono passate dalle sue mani - Il lavoro è stato riportato nel libro : "La prova del dopo morte".


Dal punto di vista medico, che cosa è una esperienza di pre-morte?
Un'esperienza di pre-morte, ha due componenti. La persona deve essere vicino alla morte, il che significa che deve essere fisicamente così gravemente compromessa che la morte definitiva si avrebbe se non ci fossero dei miglioramenti procurati. E' clinicamente morta con l'assenza sia del battito cardiaco che della respirazione. La seconda componente è che al momento sta avendo un contatto ravvicinato con la morte.
Cosa risponde,il ricercatore, agli scettici che dicono che ci deve essere una base biologica o fisiologica per quel tipo di esperienza, descritta nel libro come medicalmente inspiegabile?
Ci sono stati oltre 20 alternative, scettiche "spiegazioni" per esperienze pre-morte. La ragione è molto chiara: non una o più spiegazioni hanno senso, anche per gli scettici stessi.
Letteralmente centinaia di articoli scientifici sono stati scritti nel corso degli ultimi 35 anni circa l'esperienza pre-morte. In aggiunta a ciò, i media continuano a presentare [prove di] esperienza di premorte. In alcuni libri alcuni critici sostengono che c'è un effetto "Oprah": e che le tante persone che hanno avuto esperienze di pre-morte hanno sentito parlare e visto quello che succedeva intorno a loro. Come viene spiegato questo nella ricerca?
Sono state poste su un sito web esperienze della pre-morte esattamente come sono state condivise con noi dai pazienti. Tenuto conto del fatto che ogni mese 300.000 pagine vengono lette [da] oltre 40.000 visitatori unici da tutto il mondo, e che fatti accaduti simili sono descritti da migliaia di visitatori da' la garanzia di un riscontro oggettivo alle nostre considerazioni.
Questa ricerca ha colpito e coinvolto tanta gente a livello personale. Come?
Sono un medico che combatte il cancro, racconta un ricercatore, nonostante i nostri migliori sforzi, non riusciamo a curare tutti.La mia opinione assoluta è che c'è una vita dopo la morte per tutti noi - una vita ultraterrena meravigliosa - questo mi aiuta ad affrontare il cancro, questa malattia terribilmente spaventosa e minacciosa, con più coraggio di quanto io abbia mai affrontato prima. Posso essere un medico migliore per i miei pazienti.

Lei dice che siamo in grado di attingere a esperienze di pre-morte, per giungere a conclusioni sulla vita dopo la morte reale. Ma è che come confrontare le mele e le arance?
Scientificamente parlando, intervistare le persone che sono definitivamente morte, è impossibile. Percio', data l'impossibilità, dobbiamo fare la cosa migliore da fare. Se queste persone non hanno piu' la funzione cerebrale o, come dopo un arresto cardiaco, penso che sia il momento migliore per studiare l'esperienza piu'o meno cosciente può verificarsi da parte del cervello fisico. La ricerca mostra la risposta schiacciante è assolutamente sì.
Qualcuno ha sollevato l'idea che il vostro lavoro potrebbe avere profonde implicazioni per la religione. Ma se c'è vita dopo la morte è una questione scientifica, o una teologica?
Penso che esiste un interessante connubio. Questa ricerca affronta direttamente ciò che le religioni hanno tramandato per millenni, cioè di accettare per fede che vi è una vita dopo la morte, e che non esiste un ordine o fine di questo universo, o che ci sia qualche motivo o uno scopo per noi di essere qui nella vita terrena. Stiamo cercando la verifica, se si vuole, per quello che tante religioni hanno detto. E 'un passo importante per avvicinare la scienza e la religione.